PERMESSO DI SOGGIORNO SUBITO: SULLA TORRE DI PIAZZA SELINUNTE PER LA DIGNITà DI LAVORATORI E DI ESSERE UMANI

domenica 11 settembre 2011

SULLA TORRE DI PIAZZA SELINUNTE PER LA DIGNITà DI LAVORATORI E DI ESSERE UMANI

SULLA TORRE DI PIAZZA SELINUNTE
PER LA DIGNITà DI LAVORATORI E DI ESSERE UMANI

Siamo in Italia da anni, lavoriamo tutti i giorni che possiamo, e in tutto quello che ci lasciano lavorare. Ma lo Stato nel quale creiamo ricchezza non ci concede la dignità di lavoratori; nessun contratto, nessun diritto; senza un orario di lavoro e un salario decente, senza assegni familiari; senza alcuna indennità in caso di malattia e di infortunio, cioè, in sostanza, ci nega qualsiasi diritto e garanzia, sia nel soddisfacimento dei bisogni primari, sia sul piano lavorativo.
Lo Stato con le sue leggi – Turco-Napolitano, Bossi-Fini, Decreto Sicurezza – difende la libertà di sfruttarci dei nostri padroni, calpesta la nostra dignità di uomini e lavoratori negandoci il permesso di soggiorno.
Siamo stati truffati da chi ha preteso i nostri risparmi di duri anni di lavoro con la falsa promessa del permesso, vale a dire con la sanatoria badanti. Abbiamo perso tutto e ricominciato da zero.
Abbiamo alzato la testa a Rosarno, a Brescia, a Milano sotto la torre di via Imbonati

chiedendo dignità e diritti. Le autorità hanno finto di ascoltarci ma non hanno concesso nulla.
Fa comodo a molti sfruttatori che una parte cospicua della popolazione viva sotto schiavitù; fa comodo dipingerci come criminali pericolosi per metterci contro i lavoratori italiani e gli immigrati con permesso.
Continueremo la nostra lotta per la dignità fin quando sarà necessario!
Lavoratori e giovani italiani! La nostra lotta è anche la lotta per la vostra dignità!
I padroni ci usano per ricattarvi e ridurre il vostro salario, aumentare il vostro sfruttamento, ridurre anche voi a lavoratori usa e getta.

DALLA LOTTA PER IL PERMESSO DI SOGGIORNO A QUELLA PER IL SALARIO E CONTRO LA PRECARIETÀ, NO ALLE DIVISIONI, SÌ ALL’UNITÀ TRA LAVORATORI ITALIANI E IMMIGRATI!!!
A DUE ANNI DELL SANATORIà truffa:
la protesta riprende sulla torre di piazza selinunte!
L’unità è forza, i diritti la nostra lotta!
COMITATO IMMIGRATI MILANO
comitato immigrati egiziano
comitato di solidariètà di piazza selinunte

facebook: comitato immigrati milano - Contatti:comitato.immigrati@libero.it -

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PRESENTAZIONE SITO

Ci sono certi fatti che la gente non conosce.
Tra i cittadini italiani pochi sanno che la “clandestinità” è una condizione forzata, perché non c’è modo per immigrare in Italia legalmente alla ricerca di un lavoro e di una vita migliore per sé e per la propria famiglia. I più, quando scoprono che un immigrato che vive qui non ha diritto a un permesso di soggiorno anche se lavora onestamente e se il suo datore di lavoro desidera metterlo in regola, rimangono sorpresi e scandalizzati. Pochi sanno che se un immigrato perde il lavoro perde anche il permesso di soggiorno. Quasi nessun cittadino italiano immagina quanti mesi sono necessari per rinnovare un permesso di soggiorno. Praticamente nessuno sa che l’ultima cosiddetta “sanatoria” si è risolta in una costosa presa in giro per decine di migliaia di immigrati.
Di questa totale mancanza d’informazione sono responsabili i politici che, con le leggi che hanno approvato, hanno creato questa assurda e ingiusta situazione, ma anche le tv e i giornali che, mentre additano gli immigrati come fossero un pericolo o un problema di sicurezza e ordine pubblico, tacciono questa realtà.
Ora che da qualche mese (da giugno, per la precisione) il Comitato Immigrati in Italia, insieme a numerose altre associazioni e col sostegno di alcune organizzazioni sindacali, ha avviato una serie di iniziative per il riconoscimento del diritto al permesso di soggiorno è stato fatto di tutto per oscurare tali iniziative, tentando di isolarci e farci “scomparire”.
Grazie all’iniziativa dei nostri fratelli e compagni di Brescia non è stato più possibile passare ancora sotto silenzio il problema. Per sostenere le loro ragioni, che sono anche le nostre, abbiamo dato vita alla protesta sopra e sotto la “torre” dell’ex Carlo Erba, in via Imbonati.
Ma, a Milano, come a Brescia, di fronte alla sordità del governo (capace solo di rispondere con la violenza alle istanze degli immigrati) siamo stati costretti a salire su una gru e su una torre per tentare di far udire la nostra voce.
Per trovare soluzioni ai problemi che abbiamo sollevato sono evidentemente necessarie decisioni politiche a livello nazionale, ma far conoscere le nostre rivendicazioni al maggior numero possibile di cittadini è un passo indispensabile per “far aprire le orecchie” a chi ha il potere di prendere tali decisioni.
Per questo i nostri amici sono sopra e sotto la gru a Brescia, per questo siamo sopra e sotto la torre di via Imbonati a Milano. Per questo siamo qui con questo sito. Una “torre virtuale” in rete

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