sabato 13 novembre 2010

Rete Antirazzista Firenze: siamo tutti su una gru!

Mobilitazioni in tutto il paese, contro le politiche repressive ed intimidatorie del Governo e del Ministro Leghista dell'Interno Maroni verso i migranti.

L'immigrazione è una risorsa insostituibile per l'intera società, che dovremmo accogliere sul piano umano, civile, culturale, con un atteggiamento di grande rispetto e di effettiva disponibilità, con la pienezza di comportamenti istituzionali e relazionali incentrati sull'inclusione. Viene invece criminalizzata e sottoposta a forme coercitive di restrizioni e di inagibilità: di fatto  si assiste ad un più o meno pesante razzismo istituzionale, sottoponendo la realtà dei migranti a condizioni ed a norme discriminatorie.
Questo avviene, con la pratica del controllo e dell'uso ricattatorio da parte dei pubblici poteri (ministero, prefetture, questure, spesso enti locali) dei permessi di soggiorno, legati inscindibilmente ad un lavoro in essere ed ad un datore di lavoro che sempre e comunque garantisca.
Se perdi il posto di lavoro o il tuo datore intende condizionarti, non hai strumenti effettivi di difesa, e lo stato si volta dall'altra parte.
Così, nell'insopportabilità del persistere di una situazione opprimente e vessatoria, accade che talvolta i migranti si ribellano e trovano al loro fianco pezzi di società civile che sostengono i loro diritti, che non sono altro che i diritti di tutti.
Questo governo la clandestinità la crea con i suoi provvedimenti razzisti, di limitazione, di violazione costante, sia del dettato costituzionale, delle direttive europee, del diritto internazionale.
Questo razzismo è la malapianta della società, che si offre al ventre molle del qualunquismo, alle pulsioni securitarie degli egoismi trincerati di una vita avvolta solo nei propri piccoli o grandi privilegi. Piccoli o grandi muri ostili ad ogni incontro, o peggio dedicati nella propria indifferenza a seguire la propaganda mediatica di chi sul razzismo intende costruire i propri vantaggi politici.
Sì, accade che si ribellano, che ci ribelliamo: è il soffio della rivolta che attraversa il paese dalle industrie del nord alle campagne del sud, dove i migranti prestano la loro opera, spesso sottopagati e sempre sfruttati. Eppure, accade che il tamtam arriva, ed allora dalla gru di Brescia, dalla torre di Milano, dalle raccolte di frutti e ortaggi, si muove il vento, e partono le rivolte.
Noi vogliamo una società di tutte e di tutti, senza discriminazione alcuna, con diritti paritari, e incentrata sull'uguaglianza di condizione e di opportunità. E la vogliamo sempre e subito. 
 Perchè e l'unica che abbia senso.
Allora anche a Firenze ci mobilitiamo con Presidi Antirazzisti, contro le galere etniche dei CIE, perchè per ogni immigrata e immigrato vi sia la predisposizione, la collaborazione e la consegna di documenti in regola per vivere, per lavorare, per sentirsi cittadina e cittadino alla pari, per una società meticcia e includente.
Il 12 Dicembre, con tante espressioni della realtà migrante, della difesa dei diritti, della solidarietà, dell'antirazzismo, saremo in strada nel centro di Firenze, che vogliamo Città Aperta, con soste nelle piazze principali. Per offrire alla città l'incontro. Per trasmettere sentimenti, cosa si pensa e si vuole per una piena e legittima convivenza, per contrastare il disegno nero del razzismo, che fa leva su condizioni di disagio e spesso di sottocultura indotta, che in certi contesti urbani si deposita creando barriere verso gli altri, verso i nuovi arrivati.
Cittadinanza diffusa e riconosciuta per chi vive il suolo delle città, dei territori. Le migrazioni, gli esodi di umanità hanno toccato con sofferenze indicibili tutti i popoli: come non ricordare le decine di milioni di persone che anche nel nostro bel paese hanno attraversato mari e continenti per sopravvivere, fuggendo dalla miseria, dalle guerre, dalle privazioni?
Domenica 12 Dicembre Firenze Antirazzista e Solidale lancerà un Appello per debellare e rimuovere ogni forma di razzismo e di discriminazione e si aprano porte, ponti, perchè la società di domani sia di tutti, anche di quelli che finalmente potranno scendere dalle gru e dalle torri.  

riccardo torregiani
Rete Antirazzista di Firenze 

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